Trasgredire a Sanremo ? Nessuna novità

Durante tutti gli anni Settanta,
l’onda dello scandalo travolgeva la società italiana,
non solo per i costumi ed il modo di porsi dell’artista,
ma anche e soprattutto per i contenuti espliciti delle sue canzoni:
basti pensare a Metrò (Invenzioni, 1974),
in cui un uomo fa avances ad una donna sulla metropolitana;
alla celebre Mi Vendo (Zerofobia, 1977),
confessioni di un gigolò felice del suo mestiere;
a Fermoposta (EroZero, 1979),
in cui un voyeur (“schedato, per atti osceni segnalato”)
invita le “anime perverse” a corrispondere con lui.


Gli episodi scandalosi esistevano già in quel contesto storico
e soprattutto suscitavano negli spettatori sentimenti nuovi e mai provati prima.
Risulta quindi difficile accettare lo stupore di chi si scandalizza oggi
per un bacio tra Rosa Chemical e Fedez

Nelle 5 ore abbondanti a puntata,
condotte da Amadeus assieme allo storico Gianni Morandi,
coadiuvati da Francesca Fagnani, Paola Egonu e Chiara Ferragni,
di questa competizione canora,
tra ospiti e varia umanità in cui è successo di tutto
per la gioia del vastissimo pubblico televisivo,
l’unico episodio che ha avuto seguito è questo famoso bacio

Come se la trasgressione non fosse lecita
solo perché il contesto e il consenso non lo richiede.
La trasgressione è un gesto che riguarda il limite
e non fa nessun riferimento al consenso comune.
Limite e trasgressione devono l’uno all’altra la densità del loro essere.
Non c’è limite all’infuori del gesto che l’attraversa.
Non c’è gesto se non nell’oltrepassamento del limite. 

Quindi è lecito per artisti come Rosa Chemical oltrepassare quel limite.
Lo si può fare baciando Fedez
o lo si può fare indossando determinati indumenti o truccandosi vistosamente.

Trucco e paillettes sono stati per due decenni il marchio distintivo di Renato Zero:
un personaggio sopra le righe, provocatorio,
che racconta il mondo come nessuno aveva osato prima.
Quello che si è visto a Sanremo non è nulla di nuovo.
La vera novità sono artisti “innovativi”
come Madame, Lazza, Colapesce e Dimartino, Mr. Rain
che sono riusciti ad occupare i primi posti di un Sanremo
che, per quanto è cambiato negli ultimi anni,
resta comunque una competizione tradizionalista per diversi aspetti.
Questi artisti, giovani, sono riusciti a collocarsi nei gradini più alti della classifica
riuscendo a conquistare anche chi non è abituato a certe sonorità.
Il rap è riuscito anche in una dimensione totalmente inadeguata
a ritagliarsi un suo ruolo.
Spostare gran parte dell’attenzione su avvenimenti
che a primo impatto possono sembrare scandalosi,
non fa altro che diminuire l’ ascolto delle canzoni
che dovrebbero essere invece l’ unico motivo di discussione.
Questo sistema vale per la musica in generale,
in quanto oggi conta molto di più uno scandalo
che una performance artistica di qualsiasi tipo.
Il valore dell’arte è stato sottomesso dalla cultura del “Gossip“.
Oggi conta più la vita di un cantante attraverso le storie Instagram
e le varie piattaforme virtuali piuttosto che l’ arte che tenta di proporci.
Diventa davvero complicato individuare i veri artisti in base ai propri gusti
quando l’intera scena musicale è vittima della superficialità dell’ascoltatore. 

(I.M.D.L)

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