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GARA 7: Il Capolavoro di Johnny Marsiglia 

GARA 7 di Marsiglia è un album importante per la carriera di questo artista
perché è il primo fuori dal percorso fatto fin qui con il produttore Big Joe,
che è stato sostituito da Yazee e Swan che sono i main producer
e Goedi, 2nd Roof, Estremo, Strage e Crash X
ed è importante perché il rapper lo ha concepito
come una vera e propria sfida con la vita.
GARA 7 è un concept-album sul basket,
ma in realtà il basket è solo il “filo rosso che regge la gomena” del progetto
con i continui riferimenti ai giocatori ed alle squadre,
così come la divisione della tracklist in 4/4.

JM è il rapper dello spessore e della concretezza
sia che si tratti di flow, di rime o di credibilità di un certo background.
In questo album Johnny Marsiglia sfida nel campo di basket
le paure che vi sono cresciute nel corso dei 5 anni trascorsi dall’uscita di “Memory”. 
Nonostante le figure retoriche utilizzate e la complessità tecnica delle strofe,
la sensazione è di aver ascoltato un disco semplice”, ma in realtà non è così.

GARA 7 in realtà è un concept sulla sfida, sulla struggle con la vita
filtrata attraverso l’immagine del mondo del basket.
Adesso con l’assenza dei vecchi compagni
JM deve dimostrare che è uno dei migliori MC italiani.
Le sue rime contro i suoi demoni,
contro un’insicurezza che uccide del tutto l’autocelebrazione.
E Johnny ne esce sicuramente vincitore.
Certo, non vince per le visualizzazioni e gli ascolti da rapper-tik-tokker,
ma per come gioca e per come sa esporre la sua dialettica attraverso le rime.
Johnny Marsiglia è riuscito a portare sulle piattaforme un prodotto
che non ha nulla da invidiare ai dischi mainstream.
E adesso, fresco come Kobe nel 99, ci schiaccia in faccia
uno degli album più originali e freschi dell’anno

Il nuovo progetto di Marsiglia non è un album di musica leggera
bensì è un match intenso decisivo.
Il concetto è semplice:
si tratta del match in cui si decidono le sorti del campionato
perché le squadre hanno vinto tre gare a testa
e sono, quindi, in situazione di parità.
Questo rende il concept dell’album ancora più interessante
Le produzioni dell’album spaziano tra diverse sonorità,
ma riescono ad avere un’atmosfera intima e riflessiva.
Nel complesso è molto armonioso, fresco e ricco di spunti originali.
I beat calzano bene, valorizzando le skills e i canestri che mette a segno il rapper.
Si passa dalle produzioni di Goedi in 5 Agosto e A8,
alle atmosfere malinconiche e suggestive di Odio/Amo e Mare d’inverno di Swan,
fino alle sonorità più melodiche di Freddo prodotta da Strage
e arricchita da un sample di Godblesscomputers.

L’artista è riuscito a mantenere la sua autenticità e la sua passione per la musica,
regalando ai suoi ascoltatori un album intenso e di spessore
che rischia di essere la migliore uscita dell’anno,
sperando non sia l’ultima della sua carriera.

Nel disco ci sono tracce dove si ha la percezione che siano state scritte di getto,
come per esempio Mare d’inverno.
Marsiglia cerca sempre di essere profondo e allo stesso tempo di curare la tecnica,
che è una delle cose fondamentali del Rap.
Ecco, in questo caso è facile notare come la scrittura del rapper,
in alcune fasi del disco, sia di pancia.

Una prospettiva in cui siamo proiettati già da 5 Agosto,
in cui JM espone la chiave di lettura del progetto
fondendo in una sola metafora Vita e Basket:
Vita /movimenti sporchi / campi senza linee / Vita / anelli storti senza le retine”.

È questa sfida con la vita a cui JM riesce a dare solidità e concretezza
ed a concettualizzare, nello scorrere dei 4 tempi della sua Gara 7,
facendo visualizzare fino quasi a sentire i movimenti delle scarpe sul campo da gioco,
utilizzando le rime per dare forma ad un’immagine del mondo
in cui la vita è come una partita a basket
contro la squadra formata dai propri demoni.

  Il tappeto sonoro proposto è molto eterogeneo
e lo si capisce dai diversi background di chi ci ha messo le mani.
Il disco suona come dovrebbe suonare un disco da major:
resta fedele al suono boom bap,
pur alternandosi a suoni molto moderni, atmosfere orchestrali, crossover e ambient
arrivando a toccare qualche sfumatura Soul/Jazz

Per quanto JM nella sua carriera non si sia creato un seguito
di pubblico da capogiro,
è riuscito, con ogni suo progetto, a superarsi continuamente;
con ogni sua nuova uscita è sempre riuscito a portare il livello
sempre più in alto, alzando l’asticella per portarla su Marte.

(IMDL)

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