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Rap & Cinema

Chi vive, o ha vissuto, con interesse la cultura Hip Hop
non può aver certo trascurato la stretta connessione che esiste tra il Rap e il cinema.
Non fosse altro che per la narrazione per immagini
che caratterizza gran parte delle liriche,
valore aggiunto a cui gli altri generi non possono nemmeno avvicinarsi.
Se poi tale narrazione si materializza con la produzione frenetica di videoclip
(teaser e trailer compresi) tipica degli ultimissimi anni,
la compresenza di cinema e Rap diventa quasi un’evocazione.
Sono tanti i film che hanno raccontato storie di rappers
e che sono riusciti a rimanere indelebili nella mente degli spettatori.

Uno dei film che sicuramente è rimasto nella memoria collettiva è 8 Mile.
Ben girato da Curtis Hanson
(Cattive compagnie, L.A. Confidential, In her Shoes – Se fossi lei),
con un buon lavoro di scrittura da parte di Scott Silver,
il film riesce a delineare bene tutti i personaggi ed è ben recitato da tutto il cast.
In primis dallo stesso Eminem,
che non sembra affatto a disagio davanti alla macchina da presa,
da uomo di spettacolo quale è, ma riesce a dare verità alla sua interpretazione,
il che non è scontato, sebbene vesta i panni di sé stesso.

Anche chi non è particolarmente appassionato di Hip Hop
può seguire agevolmente il film senza annoiarsi,
proprio perché quello che il regista e gli interpreti raccontano
non è solo una scena musicale e la nascita di una star,
ma è un pezzo di mondo difficile che, tra le altre cose,
fa riflettere in modo spiazzante sul concetto di razzismo
e sulle sue innumerevoli sfaccettature.
La storia è senza dubbio particolarmente sentita dal protagonista,
che racconta sé stesso, ed ha dunque un quoziente di verità importante.

Un altro film sicuramente da ricordare è Hustle & Flow,
scritto e diretto da Craig Brewer.
Segue le vicende di DJay (Terrence Howard),
un magnaccia di Memphis che sogna di affermarsi nel mondo della musica Rap.
Il rapper DJay sta cercando il modo di incidere il suo primo album,
con l’aiuto di un bel po’ di amici del suo quartiere di Memphis.
Quando viene a sapere che la star Skinny Black sta per visitare la zona,
decide di attirare la sua attenzione.
Film generazionale, dramma del ghetto, storia di emarginazione sociale,
fallimento dell’american dream di un artista
che non può emergere ed elevarsi socialmente.
Il regista gioca per lo più sullo stereotipo del gangsta rapper violento e malavitoso,
abile a risorgere come una moderna Araba Fenice dalle ceneri del carcere.
Il film di Brewer è portatore sano di un’incredibile e trascinante vitalità.
Gli emarginati di tutto il mondo hanno di che farsi forza da un film come questo.
Tutto quello che concerne l’aspetto musicale
rappresenta la parte migliore di Hustle & Flow.
Oltre al prestigioso riconoscimento attribuito
alla canzone It’s Hard Out Here for a Pimp,
la colonna sonora nel suo complesso è un’abile commento
sapientemente gestito che si uniforma perfettamente al film.

Tra i film da annoverare in questo ambito musicale c’è All Eyez on Me
che racconta la storia di Tupac Amaru Shakur, un ragazzo cresciuto a New York,
figlio di un’attivista vicina al movimento dei Black Panthers,
che visse una vita turbolenta e drammatica che riuscì ad esorcizzare
grazie al suo talento musicale e alla sua urgenza artistica.
Il film segue Tupac in tutte le fasi della sua vita,
da quando si trasferisce in California,
dai suoi primi contratti discografici, la prigione, alle faide musicali e personali.

La trama si concentra anche contro la strumentalizzazione,
di cui è stato oggetto per tutta la vita, che fu prigioniero in un certo senso,
del proprio talento, tutto ciò emerge anche se in modo molto introspettivo.
Il regista avrebbe dovuto insistere di più su alcuni temi fondamentali della sua vita,
come per esempio i suoi drammi e cosa lo ha reso l’artista sfacciato che è diventato.
Il regista, per narrare le vicende del film in una sequenza più lineare possibile,
lo immagina mentre dialoga con un giornalista
che sta realizzando un documentario su di lui.
Questo porta lo spettatore ad immergersi nella vita di un ragazzo newyorchese,
educato in una famiglia compresa soprattutto da donne, un ragazzo talentuoso,
interessato alla recitazione, a Shakespeare;
e poi il film ci trascina a picco nel suo successo, con la musica dissacrante,
l’innovazione, l’impegno politico e il dibattito sui suoi testi osceni,
l’ostilità verso la polizia e il suo storytelling
attraverso una definizione coraggiosa di Thug Life.

Il cinema negli ultimi anni è riuscito a dare una grande spinta alla cultura Hip Hop
e attraverso le idee di questi registi
in molti sono riusciti ad avere un quadro più reale del contesto.
Uno dei film che è riuscito sicuramente a trasmettere determinate emozioni
è Straight Outta Compton.

Il film è un biopic musicale importante e con una colonna sonora eccezionale,
è uno spaccato di storia sociale e cultura musicale,
diretto con grande perizia dal regista nelle scene intime e in quelle di massa,
ricreate in modo molto realistico e recitato benissimo
dai giovani e spesso debuttanti interpreti.
Il film ci racconta gli inizi del gruppo e il contratto con la Ruthless Records,
ottenuto dal manager bianco ed ebreo Jerry Heller
(uno straordinario e canuto Paul Giamatti),
l’ingenuità di ragazzi appena ventenni
che gestiscono in modo assolutamente esagerato il successo immediato
delle loro rime da Boyz N’ The Hood
(titolo del singolo di Eazy-E scritto da Ice Cube
e del film di grande successo di John Singleton con quest’ultimo).
C’è poi lo scandalo della provocatoria e celeberrima Fuck Tha Police,
in seguito alla quale si fa sentire addirittura l’FBI
e i ragazzi vengono accusati di istigazione alla violenza
nei confronti delle forze dell’ordine, ci sono gli eccessi, il lusso sfrenato,
i “wild and wet party” pieni di ragazze disponibili e discinte,
le faide che si creano quando il gruppo si sfalda
per dissapori sulla gestione dei contratti.

Dai titoli citati fino ad ora crediamo sia più che evidente
come la presenza nel mondo del cinema di alcuni tra i rapper più famosi
non sia un semplice caso sporadico,
bensì un vero e proprio fenomeno di larghissimo respiro.
I film da citare infatti sono ancora tanti.
Il cinema è riuscito a raccontare la cultura Hip Hop americana
grazie alla realizzazione di questi film
riuscendo a far conoscere determinati periodi e contesti storici
che hanno caratterizzato in pieno la storia musicale del Rap.

(IMDL)

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