“Il Mio Consiglio é…”
Questa citazione è presa da un vecchio brano della Spaghetti Funk
(se non sai chi sono torna a studiare)
per indicare appunto i nostri consigli all’ascolto.

Due i parametri di valutazione: contenuti e sound, con un punteggio dei parametri che va da 1 a 5 👻 “fantasmini”.

Medioego – Inoki

Il ritorno di INOKI per come lo abbiamo conosciuto, non per come lo abbiamo visto negli ultimi anni. Mi spiego meglio: Per molti “Boomer” e/o “Millenials” , Inoki è uno dei rapper che ha deluso di più nel corso degli anni per via dei suoi atteggiamenti, almeno per me è stato così ( e noi della “Stanza” abbiamo aperto diversi suoi Live in Calabria nonchè siamo stati punto “Rap Pirata Calabria” per la provincia di Cosenza) ed ho ritrovato questo pensiero in molti miei coetanei. Oggi però siamo qui a parlare del nuovo INOKI, un rapper che ha una storia da far invidia a qualsiasi B-BOY.

Infatti lui nasce come rapper nella Bologna di Zona Dopa, di Sangua Misto e di Joe Cassano. Tutti noi conosciamo e cantiamo brani iconici di quest’ultimo insieme proprio ad inoki: “Giorno e Notte” ne è un esempio lampante. Il Ness, all’inizio della sua carriera è un Bolo Rappresent, rappresentante di quell’hip hop fatto di colori, vestiti larghi e jam. Pietra miliare “Bolo by Night” presente nel disco 60Hz di Dj Shocca

Ma veniamo al fulcro della questione. “MEDIOEGO”, l’ultimo disco di Inoki, rilasciato il 15 Gennaio 2021, per cui un disco freschissimo, recente, che però al suo interno nasconde una profondità e maturità artistica e personale.

A sette anni da L’Antidoto, il suo quarto disco, del 2014, Inoki è tornato a fare parlare di sé per un disco con una finalità precisa: sottolineare le incoerenze e le controversie della società moderna e del suo periodo storico, ribattezzato – da qui il titolo del CD – “MedioEgo“.

Contenuto 👻👻👻👻(4)

Il punto di partenza dell’album è da ricercare nel suo titolo “Medioego“, termine generato dalla fusione di “Medioevo“, era associata in molte interpretazioni a decadenza e stagnazione intellettuale, ed “egoismo“, inteso come la ricerca permanente del proprio vantaggio davanti a quello della collettività. Dunque Medioego, presentandosi come un disco sociale, consisteva in una sfida ardua e piena di potenziali ostacoli: su tutti, la necessità di evitare qualsiasi forma di superficialità e soprattutto – specialmente per una persona emotiva e impulsiva come Inoki – di evitare ragionamenti “di pancia”. A livello lirico-testuale, inoltre, Medioego è un disco di gran qualità, che affronta argomenti complicati in maniera convincente, che graffia quando deve colpire e provocare e che rallenta quando bisogna far riflettere l’ascoltatore. Soprattutto, come si è detto precedentemente, ha un pregio fondamentale: l’unicità.

Sound : 👻👻👻👻 (4)

Attenzione, non parliamo dei beats.
Il Sound è quella sensazione inconscia che provoca stati d’animo e sensazioni nell’ascoltatore, anche la scelta dei mix vocali e degli strumenti utilizzati influiscono nella creazione del sound.

La sensazione è che lo stile musicale del rapper sia ormai talmente definito da essere impermeabile alle tendenze dei colleghiMedioego non suona come un album degli anni ’90 o del 2010 o ancora del 2020, ma come un progetto “alla Inoki“, portando una ventata d’aria fresca a una scena spesso troppo uniforme. A livello di sound, infatti, si parla di un CD di grande caratura, realizzato con l’impegno, la cura e l’intelligenza con cui si lavora ai capolavori del genere, e ne va dato il merito allo straordinario e polivalente Chryverde, con cui Inoki ha evidentemente un’intesa fuori dal comune, e agli altri producer che hanno lavorato al progetto: Stabber, Salmo, DJ Shocca, Garelli, Chris Nolan, Big Joe e Phra dei Crookers. In particolare va sottolineato il proficuo dialogo artistico di Inoki con Salmo e con Stabber, autore delle splendide strumentali di Duomo Trema e, ancora di più, la capacità di Chryverde di esaltare, da un lato, le tracce più aggressive e avvelenate e, dall’altro, di regalare al rapper beat catartici e magici come Immortali Ispirazione, che mettono l’anima dell’ascoltatore direttamente in contatto con la natura. Quest’ultima, infatti, impreziosita da un ritornello di Noemi che altro non è che pura arte, permette di ragionare sul “fattore featuring“. La scelta di Inoki, per Medioego, è stata la seguente: “pochi ma fondamentali“. Solo tre ospiti: una Noemi preziosa come l’oro che canta nel ritornello di Ispirazione, una travolgente BigMama al debutto nella “Serie A del rap italiano” e un Tedua più decisivo che brillante. Infatti, la strofa e il ritornello del genovese in WildPirata non sono qualitativamente straordinarie, ma la loro collaborazione è molto significativa proprio perché fortemente voluta e nata per sincera ammirazione reciproca.

Totale 👻👻👻👻👻👻👻👻 (8)

Per concludere, comunque, “Medioego” è un disco ottimo e brillante, di qualità elevata sotto tutti i punti di vista, con una struttura chiara e d’impatto e, soprattutto, unico, perché affronta un tema diverso, un tema controverso e complicato. È un grande album perché porta l’ascoltatore a riflettere e, che si trovi d’accordo o meno con i pensieri di Inoki, lo mette nella condizione di porsi dei dubbi e darsi delle risposte.

E forse è proprio questo il senso dell’arte e – più nello specifico – del rap...

Fonti:

“Il Mio Consiglio é…”
Questa citazione è presa da un vecchio brano della Spaghetti Funk
(se non sai chi sono torna a studiare)
per indicare appunto i nostri consigli all’ascolto.

Due i parametri di valutazione: contenuti e sound, con un punteggio dei parametri che va da 1 a 5 👻 “fantasmini”.

DNA – GHALI

Caduta e rinascita di Ghali, che in “DNA” mette in versi la sua crisi (stavolta senza Charlie Charles)

La finta caduta di Ghali dalle scale del palco dell’Ariston, trovata che ha fatto molto parlare della sua esibizione come ospite al Festival di Sanremo, è stata la metafora di una caduta reale, che però ha destato meno scalpore. Nei tre anni successivi all’uscita di “Album“, il disco d’esordio del rapper di origini tunisine che nel 2017 spalancò le porte della scena (t)rap italiana a una nuova generazione di artisti partiti dal basso e intenzionati a cambiare – grazie allo streaming e al web più in generale – le regole della discografia italiana, Ghali non ha fatto altro che interrogarsi sul successo e sul suo futuro.

Temendo di non avere altro da aggiungere a quanto già raccontato in “Ninna nanna” e nelle altre canzoni (dal non-rapporto con il padre – finito in prigione quando lui era solo un bambino – al fortissimo legame con la madre, passando per l’adolescenza tra le palazzine popolari della sua Baggio, il quartiere periferico di Milano in cui è cresciuto), il rapper si è rinchiuso in un lungo silenzio, precipitando in un vortice buio. È proprio mettendo in versi la crisi che stava vivendo che Ghali è riuscito ad uscirne fuori. Le canzoni di “DNA” sono nate così: il nuovo album è il racconto di quella silenziosa caduta e della rinascita artistica del rapper, che a distanza di tre anni dall’esordio torna per dimostrare di avere ancora qualcosa da dire.

Contenuto 👻👻👻👻(4)

Il successo che diventa una droga, l’ansia, le false amicizie, le parole di chi gli diceva “non farai mai nulla e resterai per sempre nel buio in un angolo” che rimbombando nella testa di Ghali in quel vortice buio fanno ancora più rumore, i party e i red carpet che prendono il posto dei cortili grigi delle palazzine di Baggio: “DNA” è il diario che il rapper ha scritto negli ultimi tre anni, cercando un equilibrio – psicologico prima di tutto – tra passato e presente. Ghali racconta le sue esperienze senza cadere nel patetico, con la stessa leggerezza e la stessa ironia che ai tempi di “Happy days” e “Cara Italia” – sono passati “solo” quattro anni, ma dal 2017 ad oggi sono successe così tante cose che sembra essere passata un’era – lo aveva reso un’idolo dei giovanissimi, e che lo rende simpatico anche a chi non ama il genere (un’attitudine che ha spinto molti a descriverlo come uno dei potenziali eredi di Jovanotti).

Sound : 👻👻👻👻 (4)

Attenzione, non parliamo dei beats.
Il Sound è quella sensazione inconscia che provoca stati d’animo e sensazioni nell’ascoltatore, anche la scelta dei mix vocali e degli strumenti utilizzati influiscono nella creazione del sound.

In questo disco troviamo un sound tutto nuovo: dopo il divorzio da Charlie Charles, che aveva dato alle tracce di “Album” un sapore molto riconoscibile, mischiando pop, electro house à la Stromae e atmosfere arabeggianti (una miscela che il producer milanese ha poi applicato anche a “Soldi” di Mahmood e a “Calipso”, la hit estiva con lo stesso Mahmood, Sfera Ebbasta, Fabri Fibra e Dardust, facendola diventare di fatto una formula di successo), Ghali ha deciso di percorrere altre strade. Ci sono invece rappresentanti della scena urban italiana come i Mamakass in “22:22”, Zef in “Boogieman” (con Salmo), Merk & Kremont in “Good times” (è la terza canzone di Ghali ad essere stata scelta per uno spot, dopo “Cara Italia” e “Lascia stare”), Sick Luke in “Fast food” e “Scooby”, Mace e Venerus (presenti in più di un pezzo), che orientano Ghali più verso sonorità da club che da grandi arene. Senza dimenticare il fenomeno ThaSupreme in “Marymango” e Michele Canova, già braccio destro di popstar come Tiziano Ferro, Marco Mengoni e lo stesso Jovanotti, che mette mano ai quattro pezzi più sfacciatamente pop – e meglio riusciti, per melodie, costruzione e sviluppi – del disco, dalla title track a “Fallito”, passando per “Barcellona” (sarebbe da folli non sceglierla come singolo) e “Cuore a destra”. Tanti mondi diversi che convivono in un unico disco, insomma, e che raccontano le tante sfaccettature di Ghali.

Totale 👻👻👻👻👻👻👻👻 (8)

Non abbiamo la sfera di cristallo e non sappiamo cosa il futuro riserverà al rapper e alle sue canzoni. Se continueranno a piacere così tanto alle pubblicità, se diventeranno hit internazionali (lui punta a quella dimensione: lo testimoniano le recenti collaborazioni con Ed Sheeran e la star del rap britannico Stormzy e quella, contenuta nel nuovo album, con il nigeriano Mr Eazi su “Combo”), se saranno cantate dai palasport gremiti o dalle folle dei club. Ma siamo curiosi di scoprirlo. Lo eravamo ai tempi di “Album” e continuiamo ad esserlo anche dopo questo “DNA”.

Fonti:

https://www.rockol.it/recensioni-musicali/album/9095/ghali-dna

“Il Mio Consiglio é…”
Questa citazione è presa da un vecchio brano della Spaghetti Funk
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Due i parametri di valutazione: contenuti e sound, con un punteggio dei parametri che va da 1 a 5 👻 “fantasmini”.

OGGI – ENSI

Oggi è il presente di Ensi, il primo capitolo del suo nuovo viaggio.

Cambia tutto sempre ma alla fine non cambia nada” rappa Ensi nella prima rima di “090320“, il pezzo che apre Oggi, il suo nuovo EP. Una barra dal sapore gattopardiano in cui si racchiude il senso di questo progetto, nato “dalla voglia di fare qualcosa di diverso, di uscire dalla comfort zone, anche se il rap ce l’ho sempre sottopelle” e che “non vuole ammiccare al sound del momento o ad una corrente che in parte vedo distante da me, ma vuole essere un lavoro attuale per il 2020, mantenendo comunque quei punti fermi che mi hanno sempre contraddistinto e quel rap fatto con le maiuscole”.

Contenuto 👻👻👻👻👻(5)

Se la forma cambia, la materia resta invariata: anche su un nuovo sound, ancora una volta Ensi dimostra di essere un peso massimo del genere, di quelli che non ne dimenticano la storia e le origini, e le sue rime restano incisive come sempre e colpiscono come schiaffi in pieno volto, tra un riferimento alla storia del rap in Italia (“Non ho mai sopportato quella musica elettronica, da ragazzino volevo entrare in Area Cronica”), e frecciate ben assestate a certa scena odierna, artisti e addetti ai lavori compresi (“Mi scrollo la minchia con questi gossip del rap, chiamami solo se si riuniscono i Dogo o i Co’Sang”, “Molla se non reggi questa merda, sembra che fate i rapper qua per non andare in guerra”). “Nessun dissing velato però” – assicura durante la conferenza stampa, rigorosamente in streaming – “se dovessi fare nomi lo farei; arrivo dalle battle di freestyle, non avrei problemi a sistemare qualche conto in sospeso con qualcuno. Mi riferisco più che altro ad una corrente che sembra dare troppo peso a certe cose, come se i numeri siano un sinonimo di quanto la tua arte sia di valore, e non c’è niente di più sbagliato.”

Sound : 👻👻👻👻👻 (5)

Attenzione, non parliamo dei beats.
Il Sound è quella sensazione inconscia che provoca stati d’animo e sensazioni nell’ascoltatore, anche la scelta dei mix vocali e degli strumenti utilizzati influiscono nella creazione del sound.

Un incontro generazionale avviene nelle produzioni, affidate sia ad un coetaneo come Gemitaiz, sia ad alcuni dei nomi più freschi in circolazione come Chris NolanAndry The HitmakerStrageKanesh e Lazza, che stavolta lascia la penna per il beatmaking.

Non sappiamo ancora quale sarà il proseguimento di questo viaggio, ma se questo è il prologo non possiamo non essere impazienti di conoscere il capitolo successivo. Del resto, Ensi corre da sempre per la maratona, e – anche dopo tutti questi anni – Oggi è più in forma che mai.

Totale 👻👻👻👻👻👻👻👻👻👻 (10)

Oggi è il primo disco dei nostri consigli che a mani basse si aggiudica il punteggio di 10 fantasmi su 10, sarà per gusti personali, nostalgici o altro, ma Ensi rimane un King, da sempre e per sempre.

Molte cose da dare alla nuova generazione di rapper, tra i feat. troviamo Dani Faiv (in Clamo, un “corso di aggiornamento del rap italiano”) e Giaime (in Mari “il pezzo più leggero dell’EP, in cui si affronta la tematica della marijuana ma con un tono più adulto e maturo”), con cui ha deciso di condividere il mic, sperimentando e mantenendo vivo il concetto di legacy, fondamentale nella cultura hip hop: “Ho voluto far coesistere varie generazioni; io sono un giovane veterano, un middle child, non sono un pioniere ma mi trovo a metà tra coloro che sono nati con l’analogico e coloro che invece sono nati completamente col digitale”.

Fonti:

“Il Mio Consiglio é…”
Questa citazione è presa da un vecchio brano della Spaghetti Funk
(se non sai chi sono torna a studiare)
per indicare appunto i nostri consigli all’ascolto.

Due i parametri di valutazione: contenuti e sound, con un punteggio dei parametri che va da 1 a 5 👻 “fantasmini”.

HO FATTO TARDI – JACK THE SMOKER

Il ventennale della carriera di Jack The Smoker è stato coronato dalla pubblicazione di “Ho fatto tardi”,
il quinto album del rapper milanese affiliato da quasi otto anni alla “Machete Crew”.
Un ottimo prodotto, ricco di continui cambi di flow
e punchline decisamente efficaci.

Durante l’ascolto dell’album esce tutto l’universo di Jack:
la prima traccia prodotta da Big Joe, è un misto tra un beat ambient, per allietare l’ingresso nel club di “Ho fatto tardi“, ed una ritmica Boom Bap“, che con dirompenza ti richiama all’attenzione.
Non mancano gli scatti dalla sedia provocati dalle barre di Jack e dai suoi flow alieni.
Meritevoli di menzione ovviamente anche le collaborazioni del progetto: spiccano la doppia performance di Dani Faiv e le barre di Lazza e MadMan, ma è di Jack La Furia la strofa più street ed incisiva.

Contenuto 👻👻👻👻 (4)

Giacomo il Fumatore” decanta la sua esperienza nel settore ormai decennale e critica senza mezzi termini gli stereotipi della società moderna, comprendendo tra questi le nuove leve della scena nostrana.
C’e spazio anche per brani più riflessivi, nostalgici o sentimentalmente coinvolti (“Una come te”).

Non ci sono pezzi radiofonici, e questo rafforza lo spirito poco mainstream che ha sempre avuto Jack The Smoker: il rapper non cerca di guadagnare consensi tramite il ritornello, e questo gioca a favore della qualità delle liriche, mai banali.

Sound : 👻👻👻👻👻 (5)

Attenzione, non parliamo dei beats.
Il Sound è quella sensazione inconscia che provoca stati d’animo e sensazioni nell’ascoltatore, anche la scelta dei mix vocali e degli strumenti utilizzati influiscono nella creazione del sound. Nel disco si evidenzia una spiccata attitudine Trap, ma non mancano mai le contaminazioni del Rap. L’immaginario generale fa letteralmente “viaggiare“,
come ad alcuni del genere piace dire, dando la carica e lo stimolo per affrontare le “pare” giornaliere. Sostanzialmente è una boccata d’aria fresca per i feticisti della lingua italiana in quanto lui è un maestro nel giocare e manipolare con i mille suoni e sfumature della lingua lasciando spesso da parte la parte melodica.

Totale 👻👻👻👻👻👻👻👻👻 (9)

Ho Fatto Tardi” è un buon connubio tra il rap più classico e le ibridazioni attuali, in cui Jack The Smoker dimostra, a chi ne avesse bisogno, di non aver smarrito quelle capacità che lo contraddistinguono fin dai primi anni del 2000.

“Il Mio Consiglio é…”
Questa citazione è presa da un vecchio brano della Spaghetti Funk
(se non sai chi sono torna a studiare)
per indicare appunto i nostri consigli all’ascolto.

Due i parametri di valutazione: contenuti e sound, con un punteggio dei parametri che va da 1 a 5 👻 “fantasmini”.

RIOT – IZI

Riot” il nuovo disco di Izi:
Queste prime settimane di Novembre sono state caratterizzate dall’esplosione di grinta e stile del rapper genovese.

Va ascoltato col volume a 100, in qualsiasi momento della giornata.
Riot spazia tra stili diversi, dando molto spazio ai featuring.
Gli addetti ai lavori non vedono tutto ciò di buon occhio perchè ritengono che questa necessità di portare tanti featuring sia solo un modo per esprimere insicurezza nell’essere in grado di concepire e produrre un album da soli.
Chi dice questo non c’entra nulla col mondo Hip-Hop, ma è solo l’ennesimo opinionsta del Rap e dell’ Hip-Hop, in quanto tematiche di attualità. Da sempre i featuring sono un valore aggiunto agli album: creano aggregazione, rappresentanza (NAS Rules) e “muovono” la scena.

Contenuto 👻👻👻👻👻 (5)

Come in tutti i dischi di Izi troviamo molta dell’esperienza personale dell’artista. Non mancano i confronti con la sua vera vita, i problemi giornalieri come la malattia e la famiglia (tema ricorrente per Izi).
Gli artisti che hanno collaborato hanno mantenuto la linea tematica improntata da Izi.
Featuring di livello altissimo: Guè Pequeno, Fabri Fibra e IDK tra gli altri.

Sound : 👻👻👻👻 (4)

Attenzione, non parliamo dei beats.
Il Sound è quella sensazione inconscia che provoca stati d’animo e sensazioni nell’ascoltatore, anche la scelta dei mix vocali e degli strumenti utilizzati influiscono nella creazione del sound. Album dalle sonorità particolarmente aggressive, che varia parecchio nelle produzioni: si passa da beat tipicamente Trap, a sonorità più latine, fino alla Dance ed alla musica House.
Per questo l’immaginario di rivolta collettiva è per noi completamente percepibile al primo ascolto.
Forse qualche brano “bridge” al centro dell’album sarebbe stato utile per rilassare e ricaricare il colpo, ma va bene così.

Totale 👻👻👻👻👻👻👻👻👻 (9)

“Riot significa rivolta, sommossa e Izi, citando Martin Luther King, scrive
Una rivolta è in fondo il linguaggio di chi non viene ascoltato“.
Questo è il concept del nuovo disco di Izi, che però precisa “il titolo nonché parola chiave del disco non vuole assolutamente incitare alla violenza ma a una rivolta spirituale, un invito ad usare il cervello e i poteri che abbiamo, a migliorare ed evolvere la nostra comunicazione, oltre che il nostro essere.
Percepisco un bisogno estremo di risposte, Riot è un urlo di strazio che proviene da anime ancestrali, da chi cerca di comunicare da un’eternità, l’ultima spinta prima di farsi muto per sempre.

MATRIX – IZI (RIOT)
FLOP – IZI (RIOT)