Bella snelliiiii!
Siete sopravvissuti ai bagordi della notte di Halloween?
Sono sicuro di si, perchè siete delle rocce.
Noi, qui nel Ghost Building, siamo ancora sotto schiaffo
per le fatiche affrontate durante la notte delle streghe e del weekend
perché il Nostro obiettivo è quello di farVi sempre divertire,
ma ciononostante siamo pronti per una nuova pillola
ed un nuovo “Non tutti sanno che…” del Lunedì.
In questi giorni, come da tradizione, ho girato parecchie feste,
non esclusivamente Hip Hop ed ho sentito un botto di brani vecchi e nuovi
ed, ovviamente, questo è stato spunto di riflessione
perchè un sacco di persone in queste situazioni mi fanno domande del tipo
“oh… ma hai sentito la nuova canzone di questo qui?
Ma secondo te non ha copiato quella canzone la?”
Ebbene, dovete sapere che se negli anni ‘90
il campionamento per i musicisti era un po’ come il Klondike per i cercatori d’oro,
con il passare del tempo la cosa è stata regolamentata
con sempre maggiore attenzione per garantire il diritto d’autore.
Tuttavia dovete anche sapere
che studiando la teoria musicale ed i concetti di “armonia”
ottenere un risultato che possa ricordare un determinato brano
o rievocare una determinata atmosfera non è assolutamente complicato.
Durante i party dell’ultima settimana mi sono per esempio reso conto
che la tendenza in auge già dal 2020 di richiamare le atmosfere anni ‘80
non ha ancora terminato di essere in auge
ed a questo proposito, come al solito ho qualche esempio da farvi.
Oggi parliamo di un brano a mio avviso meraviglioso di The Weeknd,
“Blinding Lights”, uscito il 21 Novembre del 2019
e che già al tempo colpì la mia attenzione
perchè estremamente differente dalla produzione usuale di questo artista.
Vi invito ad ascoltare anche un altro brano che proviene dagli anni ’80
e che è diventato iconico…
sto parlando di “Take on Me” dei norvegesi a-ha.
Sono sicuro che noterete come, pur non essendo identici,
le ritmiche della linea di batteria
e, soprattutto, il riff della canzone di The Weeknd
vi sembreranno simili e questo perché la scelta dei suoni del sintetizzatore
(la tastiera, per i profani della produzione audio) e della linea ritmica,
così come gli accenti, sono volutamente pensati in maniera
da riportarvi proprio in quel bel mondo di plastica che erano gli anni ’80.
Plagio? Ispirazione? Citazione?
Non sta a me deciderlo e comunque se plagio fosse
probabilmente internet sarebbe invasa di articoli
riguardo la lite giuridica fra le due parti.
Quello che posso dirvi, con serenità,
è ascoltate subito questi due brani perchè a mio avviso sono due capolavori.
(Kappa)
La Stanza Dei Fantasmi 
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