Cari lettori e appassionati di musica Urban
siamo entusiasti di presentarvi la undicesima intervista della nostra nuova rubrica,
Saturday Cafè,
che Vi accompagnerà ogni Sabato su queste pagine
per esplorare il mondo affascinante della scena Urban
e delle sue brillanti menti artistiche.

Prima di iniziare questa avventura emozionante,
vogliamo fare un tuffo nel passato
e ricordare la versione 2020 di Saturday Cafè,
trasmessa in diretta sui nostri canali social.
Per chi abbia perso le puntate live,
abbiamo preparato qualcosa di speciale per Voi.
Abbiamo creato una playlist esclusiva su YouTube
che raccoglie tutte le emozionanti trasmissioni passate.
Il nostro intento è quello di raccontare attraverso le loro parole
le Storie, le Sensazioni e gli Obiettivi
degli artisti che stimiamo di più nel panorama Urban.
Il format è studiato intorno a sei domande
che verranno poste di volta in volta
ai vari artisti che intervisteremo.
Lasciando loro libertà di tempo e spazio
senza nessun filtro e nessuna censura.
L’artista di oggi è Terrasanta, artista Rap della scena calabrese
che spinge da anni in tutta Italia.
Domanda 1:
Raccontaci in modo approfondito la tua storia nel mondo della musica.
Qual è stato il punto di partenza del tuo viaggio artistico
e quali sono state le tappe significative lungo il percorso?
Condividi con Noi le sfide, i momenti di crescita personale e le esperienze
che ti hanno plasmato come artista.
Risposta 1:
Sono nato alla fine degli anni 80 a Soverato.
Sono cresciuto sotto l’influenza della musica black che ascoltava mia madre a casa.
Nel 1996 ho ascoltato per la prima volta in radio un pezzo di Sotto Effetto Stono dei Sottotono e da lì è iniziato tutto.
Verso il primo liceo ho iniziato ad ascoltare musica rock ed heavy mental e mi sono iscritto per pochi mesi ad un corso di chitarra.
Di lì a poco ho iniziato a suonare in vari gruppi rock e metal, anche come bassista.
Dopo i 16 anni ho iniziato a scrivere i primi testi e ad ascoltare quasi esclusivamente musica rap italiana.
Dopo i 21 anni ho iniziato ad ascoltare solo ed esclusivamente rap americano.
Da due anni a questa parte ascolto solo musica metal estrema, ma non ho mai abbandonato la scrittura.
Una delle più importanti sfide che ho affrontato durante questo percorso è stata riuscire a mantenere la coerenza in un ambiente ambiguo e la continua ostinazione nel cercare di superare i miei limiti, con lo studio la perseveranza e il rispetto verso la disciplina che ho scelto di praticare.
Prima di arrivare a rappare discretamente, come molti, ho dovuto affrontare, parecchi ostacoli; ritengo che ciò che faccio sia frutto solo di allenamento e dell’ambiente in cui sono cresciuto che mi ha portato a spingermi sempre al limite in ogni cosa che ho fatto, anche al di fuori della musica.
Non ho mai ritenuto minimamente di essere in possesso di alcuna forma di talento nel fare questa “cosa”.

Domanda 2:
Siamo curiosi di conoscere il dietro le quinte del tuo nome d’arte.
Potresti condividere con Noi l’origine di questo nome
ed il motivo per cui hai scelto proprio quello?
Quali significati o simbolismi sono legati a questo nome
ed in che modo si riflette nella tua musica e nella tua identità artistica?
Risposta 2:
Il nome Terrasanta è la trasformazione finale.
Ho ricominciato a fare questa roba da 2 anni, dopo un pit stop durato 7 lunghissimi anni.
Per motivi personali.
Ho sempre rappato con un altro nome.
Quando ho deciso di scendere in pista, dopo la nascita di mia figlia, sentivo di essere cambiato e ho scelto di cambiare nome come primo segno tangibile di questo cambiamento.
Lo street name che ho scelto rappresenta a pieno la regione da cui provengo e non c’è alcun tipo di simbolismo dietro questa scelta.

Domanda 3:
La carriera musicale è quasi sempre influenzata in modo significativo dalla crew,
dal gruppo di provenienza e dalla città di nascita.
Vorremmo saperne di più sulla tua crew e sul modo in cui avete lavorato insieme
per raggiungere i vostri obiettivi comuni.
Raccontaci delle dinamiche di gruppo, delle esperienze condivise
e di come vi siete supportati reciprocamente nel percorso musicale.
Risposta 3:
Ho iniziato a rappare nei primi duemila sulle spiagge soveratesi con Ara Praia (anche lui rappava con un altro nome).
Primi live, prime jam, prime dance hall e il resto è storia.
Mi considero un cane sciolto connesso in tutta Italia.
Non ho mai avuto una crew di appartenenza, 106 finest rappresenta la voce di tutti i miei conterranei presenti sul territorio.
Warepublic è un legame indissolubile con mio fratello Deal Pacino.
Sono fortemente connesso e collaboro con rappers da tutta italia e questa per me è una soddisfazione grandissima.
Sono connesso con Monte Hvgme e Stakanov Boys, Southern Trendkill, Pessimo 17, Doye e Platone, Crz Rough Draft , Bates e Jampa, tutti i ragazzi della 54 (ti vedo Rosario), Hardworkers, Moustaches, Krimson, Effe Kappa, FatFatCorFunk,Feddini.
E molti,davvero moltissimi altri.

Domanda 4:
Il tuo ultimo lavoro ha suscitato grande interesse ed apprezzamento da parte del pubblico.
Ci piacerebbe saperne di più su questo progetto.
Potresti condividere con noi qualche dettaglio speciale e raccontarci eventuali aneddoti o curiosità legati alla sua creazione?
Quali sfide hai affrontato durante il processo di realizzazione e cosa rende questo lavoro così unico nella tua carriera?
Risposta 4:
Umilmente parlando, so di essere meritatamente attenzionato nella scena underground in questo momento e punto ad essere rilevante nel minor tempo possibile.
Domanda 5:
Sappiamo che gli artisti sono costantemente alla ricerca di nuove ispirazioni
e di nuovi progetti da realizzare.
Potresti darci un’anteprima esclusiva del tuo prossimo lavoro?
Quali sono le idee e i concetti che stai esplorando
in questa nuova fase della tua carriera?
Ciò che ci puoi svelare ci permetterà di avvicinarci ancora di più
alla tua visione artistica.
Risposta 5:
Il mio disco solista Nuova Gerusalemme esce nel 2024, il resto è Top Secret.
Sto pubblicando parecchia roba anche nel 2023 con rappers di tutto rispetto provenienti da ogni angolo della Penisola.
Domanda 6:
Ti chiediamo di raccontarci il tuo rapporto con il mondo della musica underground e di spiegarci come vedi il ruolo fondamentale della produzione, distribuzione e promozione della musica autoprodotta nel panorama musicale odierno.
Qual è la tua esperienza personale, le sfide affrontate e le opportunità che hai incontrato nell’essere parte del movimento underground ?
Siamo curiosi di scoprire quali strategie hai adottato per far emergere la tua musica in un contesto indipendente e come percepisci la sua risonanza all’interno della scena musicale.
Risposta 6:
Ho vissuto due anni a Cosenza e la Stanza dei Fantasmi all’epoca è stata come una seconda casa.
Sono in ottimi rapporti con i ragazzi da anni e ci lega un rapporto di affetto e stima reciproca.
Terrasanta e gli anni passati insieme
ci accompagnano e ne facciamo Tesoro.
Non solo Arte e Musica,
ma Amicizia vera e grande Rispetto.
La Vita può allontanare fisicamente
senza scalfire Affetto ed Emozioni.
Ogni Viaggio insieme è nel nostro Cuore.
E ci rimarrà sempre.
Sempre.


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