Cari lettori e appassionati di musica Urban
siamo entusiasti di presentarvi la decima intervista della nostra nuova rubrica,
Saturday Cafè,
che Vi accompagnerà ogni Sabato su queste pagine
per esplorare il mondo affascinante della scena Urban
e delle sue brillanti menti artistiche.

Prima di iniziare questa avventura emozionante,
vogliamo fare un tuffo nel passato
e ricordare la versione 2020 di Saturday Cafè,
trasmessa in diretta sui nostri canali social.
Per chi abbia perso le puntate live,
abbiamo preparato qualcosa di speciale per Voi.
Abbiamo creato una playlist esclusiva su YouTube
che raccoglie tutte le emozionanti trasmissioni passate.
Il nostro intento è quello di raccontare attraverso le loro parole
le Storie, le Sensazioni e gli Obiettivi
degli artisti che stimiamo di più nel panorama Urban.
Il format è studiato intorno a sei domande
che verranno poste di volta in volta
ai vari artisti che intervisteremo.
Lasciando loro libertà di tempo e spazio
senza nessun filtro e nessuna censura.
L’artista di oggi è Riccardo, con il suo gruppo Calura,
membri della Associazione “Marley Session“.
Domanda 1:
Raccontateci in modo approfondito la vostra storia nel mondo della musica.
Qual è stato il punto di partenza del vostro viaggio artistico
e quali sono state le tappe significative lungo il percorso?
Condividete con Noi le sfide, i momenti di crescita personale e le esperienze
che Vi hanno plasmato come artista.
Risposta 1:
In maniera molto romantica si può dire che il rapporto artistico tra me e Domenico (Niki) esiste dacché abbiamo memoria.
Quando eravamo molto più giovani, infatti, dopo aver fondato la sua prima band, mi ha chiamato a suonare con loro già dopo un anno di attività.
Suoniamo insieme quindi dal 2011/12.
Dopo anni di moltissime esperienze e ossa rotte io sono partito per poi ritornare con un modo diverso di scrivere e comporre, ma ho trovato ancora Domenico pronto a mettersi in gioco anima e corpo collaborando alla stesura del primo EP dei CALURA; questo è ciò che più c’è di significativo: il rapporto umano, la dedizione e la fede verso un lavoro difficilissimo, ma che è anche terapeutico.
Gianpasquale (Giangi) Blefari spinge come un pazzo sul suo basso in CALURA rendendoci un trio; ha dato un tocco e supporto ritmico notevole, nonché emotivo, essendo la persona più buona e buffa del Pianeta Terra.
Mykyta Tortora è stata un’anima gentile che ha collaborato per circa un anno alla stesura dei brani e nei live.

Domanda 2:
Siamo curiosi di conoscere il dietro le quinte del vostro nome d’arte.
Potreste condividere con Noi l’origine di questo nome
ed il motivo per cui avete scelto proprio quello?
Quali significati o simbolismi sono legati a questo nome
ed in che modo si riflette nella vostra musica e nella vostra identità artistica?
Risposta 2:
Sempre legato alla questione del “rapporto umano”, il nome CALURA nasce da ore e ore passate a giocare a un videogame in cui sulla sua mappa enorme c’era questa cittadina chiamata così, dove io e Niki ci ritrovavamo (stiamo parlando di una realtà virtuale incredibile) per fare l’equipaggiamento ecc.
Credo semplicemente che ci piacesse quel nome, perchè quella cittadina non aveva tanto di diverso dalle altre; quando abbiamo dovuto decidere un nome (e valle a far coincidere due teste di cazzo, ‘che ognuno giustamente vuole dare il nome che preferisce alla propria band!) CALURA ci piaceva, lo abbiamo cominciato a definire “casa”, un posto sicuro, lontano dai bombardamenti.
D’altronde per noi la musica è ormai un lavoro, ma ripeto, è anche una via di fuga (da cui il nome del nostro primo tour Piano Di Fuga, omonimo con un progetto antecedente a CALURA, in cui c’eravamo sempre io e Niki…)

Domanda 3:
La carriera musicale è quasi sempre influenzata in modo significativo dalla crew,
dal gruppo di provenienza e dalla città di nascita.
Vorremmo saperne di più sulla vostra crew e sul modo in cui avete lavorato insieme
per raggiungere i vostri obiettivi comuni.
Raccontateci delle dinamiche di gruppo, delle esperienze condivise
e di come vi siete supportati reciprocamente nel percorso musicale.
Risposta 3:
CALURA nasce parallelamente a Marley Session.
Potremmo dire che, come altri progetti, ne è figlia.
Io e Niki siamo stati un duo come colleghi in Marley e sopra il palco durante i primissimi Open Mic del 2021; da lì sono nate amicizie e ci sono stati momenti incredibili con tutti i ragazzi e artisti dell’Associazione e non.
Non basterebbero tutti i giga che ho sul telefono per descrivere cos’è e cosa sarà la Marley Session, basta venire a un singolo evento per capirlo.

Domanda 4:
Il vostro ultimo lavoro ha suscitato grande interesse ed apprezzamento da parte del pubblico.
Ci piacerebbe saperne di più su questo progetto.
Potreste condividere con noi qualche dettaglio speciale e raccontarci eventuali aneddoti o curiosità legati alla sua creazione?
Quali sfide avete affrontato durante il processo di realizzazione e cosa rende questo lavoro così unico nella vostra carriera?
Risposta 4:
Sampei nasce nel 2016 da una chitarra acustica e tanta solitudine.
L’ho scritta a Tirana ed all’epoca la suonavo con una band che formai lì per fare qualche soldo il venerdì sera: era praticamente un altro brano.
Non tanto per accordi, testo o linee vocali, quanto per com’ero io mentre la suonavo.
Solo nel 2018 circa l’ho ripresa lentamente a suonicchiare con Niki, fino a lavorarci proprio con lui nel 2021; è stato proprio lui che, in fase di produzione (con Paolo Pasqua aka L’Ennesimo, a gennaio 2023) ha pensato di aggiungere delle figate apparentemente impercettibili nel brano (singole parole nel testo, chitarre o synth).
Una curiosità buffa è che il brano inizia parlando di una storia, ma ne si riferisce a una storia in sè, ne a quelle dei social, perché ancora non esistevano.

Domanda 5:
Sappiamo che gli artisti sono costantemente alla ricerca di nuove ispirazioni
e di nuovi progetti da realizzare.
Potreste darci un’anteprima esclusiva del vostro prossimo lavoro?
Quali sono le idee e i concetti che state esplorando
in questa nuova fase della vostra carriera?
Ciò che ci potete svelare ci permetterà di avvicinarci ancora di più
alla vostra visione artistica.
Risposta 5:
Ad ora stiamo cercando di trovare un giusto equilibrio in formazione power trio, dopo la preziosa collaborazione con Mykyta, che ripeto essere stato un quarto elemento fondamentale; così fondamentale che adesso bisogna riuscire a mantenere un certo livello live e in sala prove, dal punto di vista creativo.
In tutto ciò CALURA sta ultimando le produzioni degli altri brani con Andrea Meccico.
Domanda 6:
Per La Stanza Dei Fantasmi la produzione, la distribuzione e la promozione della musica #Urban underground sono state un punto di riferimento nel corso degli anni.
Vi chiediamo di raccontarci il vostro rapporto con il mondo della musica underground e di spiegarci come vedete il ruolo della produzione, della distribuzione e della promozione della musica autoprodotta nel panorama musicale odierno.
Qual è la vostra esperienza personale, le sfide affrontate e le opportunità che avete incontrato nell’essere parte del movimento underground ?
Siamo curiosi di scoprire quali strategie avete adottato per far emergere la vostra musica in un contesto indipendente e come percepite la sua risonanza all’interno della scena musicale.
Vorremmo sapere qual è un vostro suggerimento verso un artista emergente.
Com’è cambiato il mondo della “gavetta” e cosa significa oggi “Artista Emergente”?
Risposta 6:
Non so se e come sia cambiato il mondo della gavetta, ma in base alla mia esperienza so che bisogna essere fortunati: con Marley Session noi abbiamo una tutela, spesso -come anche altri artisti- nemmeno dobbiamo interfacciarci co’ service, locali e i localari, perché fanno tutto loro!
Così dovrebbe essere per chiunque non vuole impazzire appresso a gente che è capace di pagarti meno, o nemmeno quello.
Eppure, nonostante questo vantaggio gratuito (non glielo ha prescritto il medico di fare questo per noi), ai bar ovviamente si dirà che fanno questo per qualche oscuro motivo… ma in realtà (e non mi va di ghettizzare il sud come si fa spesso), in Italia credo ci sia il più alto tasso di complottisti sulla Terra!
Per quanto riguarda la prima parte della domanda, noi siamo sempre stati amanti dell’underground, ed è anche per questo che abbiamo una rete di amici al di fuori di Marley che stimiamo e seguiamo da sempre, essendo alcuni più grandi di noi.
L’ambiente underground è quello dove ti fai le ossa: sotto al palco a pogare o sopra a spaccare.
La produzione underground è stato ciò che purtroppo ci ha fatto (poi dopo) capire che siamo stati avventati, frettolosi di voler subito incidere: avevamo i brani (quasi) completi, studio e amici a disposizione per provare a fare tutto al meglio, e così ci siamo tuffati. Non siamo ancora soddisfatti, per questo si parla di questo EP da quasi un anno…
Per quanto riguarda le strategie di risonanza possiamo parlare solo di Instagram (@calura__, a proposito) e Spotify come vettori virtuali di Sampei e del nostro ego riflessi nelle storie di amici e sconosciuti che ci filmano.
Comunque è roba inutile se poi fai schifo.
Il consiglio che mi sento di dare al me stesso di due anni fa (perché non sono nessuno per poter dare consigli ad altri) è: non avere fretta, ne di suonare live, ne di incidere….
…Ah, e non bere prima di suonare!
Grazie mille ragazzi della Stanza
L’intervista di oggi
è per Noi una questione affettiva.
Riccardo per Noi è molto più di un amico
da svariati anni,
da prima che tutti i Nostri (di Noi e di Lui) Progetti
prendessero forma.
Forse addirittura prima che ognuno immaginasse
e definisse i proprio Percorsi.
Anche da lontano
supportiamo ed ammiriamo il suo impegno e la sua passione.
Il suo progetto con Calura
è una grande tappa del suo percorso.
Ieri, oggi e domani Noi saremo al suo fianco.
Siamo al suo fianco.
Sempre.


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