Sarebbe bello per me millantare, cari nostri lettori, di essere un ventenne
e che la mia cultura in ambito discografico
sia stata scaricata nel mio cervello con un cavo di rete ed un impianto neurale,
ma purtroppo non è così:
ho l’età di un dattero e la mia esperienza è frutto di anni spesi ad ascoltare,
comprare CD nei negozi storici dell’usato milanesi
e frequentazioni con artisti,
grazie al Fivestars la serata Hip Hop in cui ero uno degli organizzatori e “Door Man”.
Frequentando questi personaggi, ho avuto modo di vedere da vicino
com’è la vita di una persona famosa,
rendendomi conto che comporta non pochi problemi:
ricordo una giornata passata con Tormento dei Sottotono:
lo ho incontrato alla stazione di Porta Garibaldi a Milano alle 11:00 del mattino
e siamo stati insieme fino a notte fonda
e la giornata è stata letteralmente colpita da una pioggia di richieste
di autografi, freestyle e selfie (anche a me che obiettivamente non ero famoso)
e lui era pronto e disponibile con tutti i fan.
Io dopo mezz’ora avevo già le balle piene e avrei ucciso tutti,
perché non si poteva nemmeno bere un caffè senza essere interrotti.
In qualche maniera ci si rende conto che la vita dell’artista
non è solo “Money 4 Nothin” and “Chicks 4 free”
come cantavano negli anni ‘80 i Dire Straits,
più sei famoso più la tua vita privata viene castrata,
perché anche uscire di casa a prendere il giornale diventa una mission impossible.

Per gestire questo aspetto all’apice del suo successo,
Eminem era costretto a portarsi ai concerti un sosia:
Joe Pace, chiamato amichevolmente “Partial Mathers”,
aveva il compito di depistare fan e stampa ai concerti,
ed addirittura, nel 2002 agli MTV Music Awards,
durante l’esibizione sul brano Without Me, ha sostituito Eminem sul palco.

Andate a vedere il video
e provate a capire quando sul palco c’è l’uno e quando l’altro,
e intanto che voi provate a sciogliere questo mistero,
vi auguriamo buon ascolto e alla settimana prossima.

(Kappa)

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